lunedì 24 febbraio 2014

Valdo Vaccaro: vedo l’omosessualità come una cosa patologica, schifosa e ridicola, soprattutto quella tra maschi


                                                                       
Valdo Vaccaro - Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
- Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
© Ava Associazione Vegetariana Animalista - Piazza Asti 5/A Roma - francolibero.manco@fastwebnet.it

"Quanto all’omosessualità, è catalogata in ogni dizionario ed anche dalla pubblica opinione come una aberrazione sessuale
caratterizzata da rapporti sessuali anomali con persone dello stesso sesso.
Per quanto mi concerne, cerco di essere il più aperto e tollerante possibile. Ho il massimo rispetto per i diversi, nella misura in cui essi rispettano il mio essere normale. Ma non posso stravolgere il mio sentire ed il mio pensare, che è e rimane un pensiero di disapprovazione"

"Mi chiedi quello che penso dell’omosessualità?
Te lo dico francamente. Ne penso male, anzi malissimo. La vedo come una cosa patologica e non normale. Anche piuttosto schifosa e ridicola, soprattutto quella tra maschi e maschi.Non per discriminazione, ma trovo leggermente più tollerabile il lesbismo.
Non per un fatto discriminatorio, ma perché nel caso delle lesbiche il grado di innaturalità mi pare meno eclatante e meno offensivo [...] non riesco assolutamente a vederlo come un fatto naturale, positivo, istruttivo ed edificante."

Nessun desiderio per il maschio

Non credo nemmeno si essere stato condizionato in questo.
Non dalla chiesa o dalla scuola, e nemmeno dalla famiglia.
Figurati che ho appreso dell’esistenza reale e non solo teorica degli omosessuali e delle lesbiche quando avevo più o meno 20 anni.
Credo si tratti di un’avversione innata e naturale, a livello di pelle prima ancora che di cultura.
Il maschio, per quanto atletico, simpatico, ricco, di successo, e tutte le qualità che gli vuoi dare, non ha mai costituito per me oggetto di desiderio.
La donna invece, dalla povera alla miliardaria, dalla santa alla prostituta, ammetto che sì.

Una esilarante puntata sul quartiere gay di San Francisco

Vent’anni fa, mi trovavo a San Francisco, e una delle attrazioni notturne di quella simpatica e straordinaria metropoli californiana, è la comunità gay che occupa un’area equivalente a una nostra cittadina di provincia.
Devo dire che il mio viaggio in auto attraverso quel rione mi fece divertire da matti.
Non appena il mio taxi rallentava a un semaforo, o si accostava al marciapiede, i ragazzini diversi arrivavano a gruppetti, visi carichi di cipria e di rossetto, unghie lunghe e smaltate dei colori dell’arcobaleno, con frasi di repertorio che si sprecavano, tipo Darling I love you o Baby you are wonderlul.

Dovessi incretinire e degenerare, opterei piuttosto per Patpong, sempre escludendo i lady-boys

Per non dire dei maschiacci grandi e grossi, rudi, capelloni e barba incolta che ancheggiavano goffamente lungo i marciapiedi, indossando dei jeans speciali dotati di un grande foro all’altezza del sedere.
Spettacolo e gossip ai massimi livelli.
Tutto dal vivo e tutto gratis. Morire dal ridere.
Ma non certo un posto per scendere dal taxi e fare un giro turistico tranquillo ed indisturbato.
Ne ho viste tante e troppe per scandalizzarmi.
In ogni casi questo tipo di cose non è per me.
Dovessi un giorno perdere il senno e degenerare, opterei piuttosto per vivere in pianta stabile dalle parti di Patpong I e II in zona Bangkok, lasciando rigorosamente fuori i lady-boys che non mancano pure da quelle parti.



Se uno pianifica la sua vita, meglio farsi frate che diventare gay

FONTE: http://valdovaccaro.blogspot.it/2009/11/letero-lomo-la-mantide-e-la-fabbrica-di.html
http://valdovaccaro.blogspot.it/2009/11/letero-lomo-la-mantide-e-la-fabbrica-di.html



"Una voglia improvvisa di cibo salato e pepato, di cibo compatto e concentrato, di verdure cotte e non crude, di minestre, di polenta arrostita e formaggio, di frico, di uova, di gorgonzola, di alici col cappero. Qualcosa di strano e incomprensibile. Qualcosa che mai era successo prima per 30 o 40 anni. [...] In pratica una piccola scivolata e una retrocessione di status. Non più vegan-crudista tendenziale con minima e ragionevole percentuale di cibo sostenibile ma semplice vegetariano alla ricerca degli equilibri perduti e di qualche chilo in più, oltre che di qualche recupero sul piano della coerenza e delle credibilità ideologica, particolarmente importanti per chi viene visto e seguito come punto di riferimento. Non ho nascosto nulla, né a me stesso né al pubblico, anche se tolleranza e antidogmatismo non sono mai mancati fin dall'inizio, avendo sempre optato per una navigazione a vista piuttosto che per schemi rigidi, fissi ed estremi."

FONTE: http://valdovaccaro.blogspot.it/2014/01/crudismo-difficile-in-fase-di-gravidanza.html
http://valdovaccaro.blogspot.it/2014/01/crudismo-difficile-in-fase-di-gravidanza.html

UNA STRANA VOGLIA DI SALATO

Il tutto in concomitanza con lo stress delle mail in eccesso che mi sommergevano e con gli impegni da rispettare, fossero conferenze, colloqui o altro. Senza contare poi il troppo tempo davanti al computer, il poco movimento e le scarse ore di sonno. Perdita di 6 chili in 2 mesi e debolezza motoria. Una voglia improvvisa di cibo salato e pepato, di cibo compatto e concentrato, di verdure cotte e non crude, di minestre, di polenta arrostita e formaggio, di frico, di uova, di gorgonzola, di alici col cappero. Qualcosa di strano e incomprensibile. Qualcosa che mai era successo prima per 30 o 40 anni.

PERDITA DI STATUS

In pratica una piccola scivolata e una retrocessione di status. Non più vegan-crudista tendenziale con minima e ragionevole percentuale di cibo sostenibile ma semplice vegetariano alla ricerca degli equilibri perduti e di qualche chilo in più, oltre che di qualche recupero sul piano della coerenza e delle credibilità ideologica, particolarmente importanti per chi viene visto e seguito come punto di riferimento. Non ho nascosto nulla, né a me stesso né al pubblico, anche se tolleranza e antidogmatismo non sono mai mancati fin dall'inizio, avendo sempre optato per una navigazione a vista piuttosto che per schemi rigidi, fissi ed estremi.

IL MINOR DANNO POSSIBILE

Alla fine nessuno sconvolgimento e nessuna crisi di lesa o perduta verginità vegana, ma soltanto una conferma logica di quanto già si sapeva. Ognuno si comporti al meglio e pensi in positivo, stando rigorosamente lontano dalla cinica e programmata violenza dei macelli, e facendo il minor danno possibile a se stesso, al prossimo e alla natura che lo circonda.

LA PERDITA DI PESO SIGNIFICA ANCHE INTENSA APOPTOSI CELLULARE

D'altra parte occorre pensare anche alla propria salute ed alla propria forma fisica. Nel voler comprendere meglio i fatti e nel voler trovare una giustificazione all'intera questione, ho dato una ristudiatina al comportamento delle nostre cellule, scoprendo che, quando ci indeboliamo e perdiamo peso, la moria cellulare quotidiana tende a incrementare con ovvio accumulo ostruente di detriti cellulari o virus endogeni, mentre la nostra energia e la nostra forza espulsiva continuano a latitare.

PERDITA DI VITALITÀ E ALTERAZIONE POMPA SODIO-POTASSIO

In una specie di circolo vizioso ci ritroviamo non solo in uno stato di precaria vitalità, per la nota formula di Ehret V=P-O (vitalità uguale potenza meno ostruzione), ma anche in uno stato chimico sballato e squilibrato a causa di una alterazione della nostra pompa sodio-potassio. I nostri detriti cellulari inespulsi non sono solo ostruenti ma sono anche dolciastri e potassici, per cui determinano una irresistibile voglia di sodio, e quindi il desiderio di sale, di alghe e magari di alici col cappero.

MENO CHIUSURE E MENO PRESUNZIONI

Il tutto va visto anche come una lezione e, perché no, come un ammonimento. Quasi che la natura stessa ci invitasse ad essere di manica larga, a trattare noi stessi e il prossimo in modo conciliante, a praticare più umiltà e meno superbia, ad avere più dubbi e meno sicurezze, pur mantenendo la nostra ferma fede nei buoni principi.

UN VIAGGIO RILASSANTE E RICOSTITUENTE

Per la cronaca, il mio ultimo viaggio Asia dal 15 al 31 dicembre è servito proprio a sancire e a rafforzare queste convinzioni, oltre che a ripristinare il peso perduto, con 6 chili in più in 2 sole settimane. Ho scelto colazioni abbondanti e variegate, inserendo uova e formaggi, fagiolini e pomodori, legumi e patate. Non mi sono fatto mancare minestre saporite e spaghetti alle verdure per pranzo e cena. Non è mancato il durian, il mango e altri frutti ancora. Ho dormito e mangiato tanto e mi sono rilassato dal primo all'ultimo giorno. Ho anche capito che mangiando sistematicamente poco non si migliora affatto la situazione. Fondamentale dunque riprendere interesse per il cibo e masticarlo per bene, visto che non possediamo centrifughe interne.

DUE MESI PER RIMETTERE LE COSE IN ORDINE

La mia situazione odierna è soddisfacente. Sono riuscito non solo a riprendere peso ma anche a riacquistare appetito e ricettività gastrointestinale. Il tutto nel giro di un paio di mesi. Oltre ai soliti agrumi, ho ripreso a mangiare kiwi, pere, kaki e banane, ritrovando interesse nelle verdure crude. Occorre dunque contrastare gli scherzi e gli imbarazzi intestinali provando in progressione e prudenza tutte le possibili soluzioni e ricorrendo a minestre di verdure e cipolle, a purè di patate, a vellutate di zucca, a gnocchi e spaghetti, senza incappare nelle difficoltà e nelle lungaggini digestive.

OGNUNO GIOCHI AL MEGLIO LE SUE CARTE

Non pretendo con questo di essere seguito alla lettera o di creare deleterie nuove abitudini in chi sta saldamente sulla scala virtuosa del vegan-crudismo. Ognuno giochi al meglio le sue personali chance.
Rimango convinto comunque che la perfezione o le quote intorno ad essa (vegan-crudismo 90-100%) valgano principalmente a livello terapeutico, in periodi limitati e in condizioni climatiche favorevoli.
Per il resto, il mantenimento su una quota del 60-70% garantisce benessere, armonia familiare e sociale, ed anche maggiori soddisfazioni gustative, potendo giostrare a piacere sul 30-40% che rimane.

L'ARTE DI RIMETTERSI IN CARREGGIATA A PICCOLI PASSI

Nel caso tuo, cara Elena, è giusto dare preminenza assoluta ai sensori interni dell'appetito, soddisfacendo appieno i desideri e gli sfizi che di volta in volta si presenteranno. Niente sconvolgimenti o deviazioni dalla retta via ma tanti piccoli ritocchi dove serve e conviene, usando saggezza, coscienza, senso pratico e navigazione a vista.

Valdo Vaccaro

FONTE: https://www.facebook.com/groups/551208984975648/?fref=ts
Lettera alle Iene: Valdo Vaccaro non rappresenta il mondo vegan!

Inviamo una mail alla redazione delle IENE per precisare che Vaccaro non rappresenta il punto di riferimento del popolo vegano.
Dopo le sue dichiarazioni le sue affermazioni in campo nutrizionale scientificamente infondate, unite al fatto che ha affermato che talvolta torna onnivoro (mangiando formaggio e alici perchè ne aveva voglia) pensiamo sia venuto il momento di prendere le distanze ufficialmente da questo pseudo guru.

In particolare la redazione delle Iene lo ha intervistato in questi giorni per farne un servizio scoop. Temiamo che le intenzioni non siano delle più buone

iene@parterre.tv, redazioneiene@mediaset.it

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