sabato 16 agosto 2014

39 e 38 anni: Daunay e Straneo oro e argento nella maratona agli europei di atletica

La 38enne alessandrina, vice campione mondiale a Mosca 2013, cede nel finale alla coetanea francese Daunay, con cui ha fatto gara di testa dal 30° km. Ottima prova di tutte le azzurre che si aggiudicano la coppa Europa

16 AGOSTO 2014 - ZURIGO (SVI)

 Valeria Straneo, una garanzia. Ci ha fatto sognare l’oro e lla fine nella maratona che assegnava il titolo Europeo ha conquistato l’argento con l’ennesima prova di coraggio e determinazione, di felicità nella fatica. A batterla è stata la francese Christelle Daunay, 39 anni, uno più di Valeria, che ha approfittato del grande lavoro dell’azzurra che, colpo dopo colpo, ha frantumato la resistenza di tutte le altre avversarie. Un argento importante, che testimonia come questa alessandrina che ha scoperto la corsa dopo i trent’anni e che si è ritrovata competitiva dopo l’asportazione della milza, abbia tanto da insegnare a tutto il Paese nella capacità di sacrificarsi per un obiettivo e saper sognare sino a raggiungerlo.

AI MONDIALI — Lo scorso anno la Straneo si era piazzata seconda ai Mondiali di Mosca preceduta allo sprint dalla keniana Edna Kiplagat che la raggiunse al quarantesimo chilometro per staccarla grazie alla maggior velocità. Questa velocità nel finale Valeria non la può costruire all’alba dei 40 anni, ma il suo modo di correre rimane splendido, sempre da protagonista. Perché a Zurigo come a Mosca la Straneo si è messa davanti e ha dettato il ritmo
. Non guarda in faccia a nessuna, parte e va. E’ stato il suo ritmo a fare la selezione. In testa al decimo chilometro (34’40”) è rimasto un gruppo di 10 atlete, ridotto a sette al 15° (51’42”). E lei continuava a spingere. Al 20° chilometro sono rimaste in quattro, oltre a Straneo e Daunay anche la turca Abeylegesse e la croata Nemec, ma a metà strada (1h12’33”) erano già in tre per il cedimento della croata.

LA SALITA — Erano la salita e relativa discesa a dimostrarsi spietate, un’arrampicata da compiere quattro volte capace di tranciare le gambe e l’anima. Qui Valeria si è mossa alla grande in salita, più prudente in discesa. E proprio in discesa la Daunay recuperava lo svantaggio della salita. La battaglia vera fra le due è iniziata al 28° km, quando la turca di nascita etiope Abeylegesse è scoppiata. La Straneo ha illuso al 28° km quando ha scollinato con qualche metro di vantaggio sulla Daunay, ma quel vantaggio è sfumato in discesa, dove si è decisa la gara. Al 39° km la francese ha preso il vantaggio risultato poi decisivo al traguardo. Ma Valeria non ha mollato, ha stretto i denti e non si è lasciata prendere dallo sconforto. Alla fine Christelle Daunay ha conquistato la medaglia d’oro in 2h25’14, 13" dopo (2h25’27) è arrivata la Straneo, bronzo alla portoghese Jessica Augusto (2h25’41”).

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