venerdì 19 dicembre 2014

Il Bilancio Italiano: perchè non è deciso col BILANCIO PARTECIPATIVO ?

Nel 2012 le ENTRATE dello Stato sono state 764 miliardi.

Le USCITE (spesa pubblica) sono state  800 miliardi divisi in (fonte: DEF 2012 - da Ballarò del 08/01/2013):

250 miliardi di pensioni + 62 miliardi altre spese sociali (sussidi, cassa integrazione, maternità ecc.)
135 miliardi di acquisto di beni e servizi (di cui 70 miliardi per sanità)
167 miliardi di stipendi dipendenti pubblici (inclusi 70 miliardi di sanità)
86 miliardi di spesa per interessi
Entro fine 2013 l'Italia dovrà raggiungere l'equilibrio di bilancio (ENTRATE = USCITE)

Quindi:

Chi dice che abbasserà le tasse DEVE dire che taglia la spesa, altrimenti incrementerà il debito pubblico sulle spalle di chi viene dopo, ossia, i giovani. Chi dice che taglia la spesa deve dire come, di quanto e cosa vuole tagliare.
Le entrate si aumentano principalmente con nuove tasse, lotta alla corruzione e all'evasione fiscale, aumento del PIL (di conseguenza se il PIL cala, calano le entrate).
Le uscite si riducono principalmente con tagli alla sanità, alle pensioni, ai servizi, agli interessi sul debito, con la lotta alla corruzione e all'evasione fiscale
.
La corruzione in Italia:

abuso d’ufficio
concussione  
corruzione
peculato
truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche
Fonte: rapporto della commissione per lo studio e l’elaborazione di misure per la prevenzione della corruzione (Governo Italiano: Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione), 22/10/2012

Transparency International ha definito il CPI, il GCB, l'EPCI:

CPI: Corruption Percepition Index (misura la corruzione percepita):

l'Italia è al 69° posto nella classifica della corruzione percepita, a pari merito con Macedonia e Ghana.
L’Italia si è attestata a 3,9 contro il 6,9 della media OCSE, su una scala da 1 a 10, dove 10 individua l’assenza di corruzione.
GCB: Global Corruption Barometer (misura la percezione del fenomeno corruttivo da parte dei cittadini):
per i cittadini il primato della corruzione spetta alla politica e alla pubblica amministrazione.
EPCI: Excess Perceived Corruption Index (misura quanto un paese si discosta dai valori di corruzione attesi):
l’Italia è al penultimo posto nella classifica, “battuta” solo dalla Grecia.
Transparency International si è avvalsa, tra gli altri, dei contributi forniti dalla Banca Mondiale, dall’Economist Intelligence Unit, da Freedom House, dall’International Institute for Management Development di Losanna, dal Merchant International Group, dal  Political and Economic Risk Consultancy, dalla  U.N. Economic Commission for Africa,  dal World Economic Forum.

Il Rating of Control of Corruption (RCC) della Banca mondiale:

Colloca l’Italia agli ultimi posti in Europa.
Trend negativo negli ultimi anni: l’indice RCC va da 0 a 100, dove 100 indica l’assenza di corruzione; l’Italia è passata dal valore 82, rilevato nel 2000, ad un indice pari a 59 per il 2009.
Costi economici:

rialzo del 40% dei costi delle grandi opere (Corte dei Conti);
ritardi nella definizione delle pratiche amministrative;
cattivo funzionamento degli apparati pubblici e dei meccanismi previsti a presidio degli interessi collettivi;
inadeguatezza, se non inutilità, delle opere pubbliche, dei servizi pubblici e delle forniture pubbliche realizzati;
non oculata allocazione delle già scarse risorse pubbliche;
perdità di competitività e freno alla crescita del Paese, corruzione, allontanando le imprese dagli investimenti;
perdita di eguaglianza, trasparenza, fiducia nelle istituzioni, fiducia nella legalità e imparzialità dell’azione degli apparati pubblici (diffusione delle pratiche corruttive).
La Banca mondiale dice:

le imprese, costrette a fronteggiare una pubblica amministrazione corrotta, crescono in media il 25% di meno. Più colpite sono le piccole e medie imprese e le imprese più giovani.
La Banca Mondiale (rapporto sui costi economici della corruzione nel mondo) dice che la corruzione arriva al 3% del Pil del mondo. Se teniamo tale dato per l’Italia siamo vicini a 60 miliardi di euro sprecati in corruzione. Tale dato è confermato anche dalla Corte dei Conti.
“La corruzione nella burocrazia appare estremamente diffusa, favorita da alcune caratteristiche di fondo del nostro sistema amministrativo, rappresentate dai meccanismi di reclutamento e di carriera dei pubblici dipendenti, dalla vischiosità ed inefficienza delle procedure. Fonte: IL FENOMENO DELLA CORRUZIONE IN ITALIA (mappa dell’Alto Commissario Anticorruzione)”
Evasione fiscale

In Italia la Corte dei Conti stima l'evasione fiscale a 120 miliardi di euro. Uno Studio condotto da “Tax research London” per il gruppo parlamentare S&D del Parlamento europeo afferma che l'Italia è al primo posto in Europa per economia sommersa e evasione fiscale. Stando ai dati di tale studio, nel 2009, il valore dell’economia sommersa nel nostro Paese è stato di 418 miliardi di euro. Totale sottratto al fisco: 180 miliardi di euro. Cifra pari a 5 manovre del Governo Monti.

Ricapitolando:

86 miliardi per interessi sul debito + 60 miliardi di corruzione + 120 miliardi di evasione fiscale = 266 miliardi

Degli 800 miliardi di euro di USCITE dovute ella spesa pubblica, 146 miliardi di euro vengono spesi in corruzione ed interessi sul debito.

Dei 764 miliardi di euro di ENTRATE dello Stato, 120 miliardi vengono sottratti dagli evasori fiscali.

Da cittadino dico:

Prima di tagliare la sanità e gli ospedali, i servizi in genere e le pensioni; prima di aumentare le tasse e vendere il patrimonio pubblico, non sarebbe meglio abbattere la corruzione, l’evasione fiscale e gli interessi sul debito?

http://www.elettoreriformista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=16&Itemid=142

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