domenica 24 maggio 2015

Elezioni Spagna 2015: il 24 maggio al voto per regionali e comunali, Podemos?

La Spagna al voto il 24 maggio 2015 per una tornata di elezioni che coinvolge la gran parte delle Comunità autonome (l'equivalente delle nostre regioni) e tutti i Comuni.

Il 24M rappresenterà un momento particolarmente significativo - al di là degli aspetti locali - per almeno due ragioni: per la prima volta il tradizionale bipartitismo cede il passo ad una situazione in cui le principali forze in campo sono ben quattro; inoltre la tornata elettorale di maggio anticipa solo di pochi mesi le più importanti elezioni politiche spagnole, che si terranno in una data ancora non fissata a fine 2015.

Le Comunità autonome al voto sono Asturie, Cantabria, Navarra, Castiglia e León, La Rioja, Comunità Valenciana, Comunità di Madrid, Castiglia-La Mancha, Regione di Murcia, Canarie, Isole Baleari, Aragón, Extremadura, e le due città autonome Ceuta e Melilla.

Tra i Comuni al voto le situazioni più interessanti sono certamente quelle di Madrid e Barcellona, le due principali città spagnole dove regna l'incertezza ed è difficile prevedere chi sarà il nuovo sindaco.

I partiti
Sono quattro i partiti principali in campo: il Partito Popolare (PP) il cui leader è il capo del governo Mariano Rajoy; il Partito Socialista (PSOE) guidato da Pedro Sanchez; Podemos con Pablo Iglesias; Ciudadanos (C's) con Albert Rivera.

Le due forze nuove sono Podemos e Ciudadanos: la prima, nata sull'onda degli indignados, ha già affrontato il primo test elettorale con le Europee 2014 ottenendo un ottimo risultato. Dopo il boom, per il partito di sinistra guidato da Iglesias è arrivato un momento di assestamento con un piccolo calo nei sondaggi e una serie di problemi interni (tra i quali il recente abbandono da parte dell'ideologo e numero 2 Monedero).

Ciudadanos, che per semplificare enormemente si può definire un Podemos di centrodestra, era già da anni una realtà in Catalogna, adesso Rivera punta a tutta la Spagna e ha rapidamente scalato i sondaggi arrivando a ridosso degli altri tre partiti.

Quindi da un lato ci sono i partiti di sempre, socialisti e popolari, chiamati a lottare per mantenere il loro posto di vertice nei Comuni e nelle Comunità autonome, dall'altro ci sono i due nuovi partiti - l'alternativa - che hanno in comune la spinta al cambiamento e la lotta alla corruzione (altro tema particolarmente sentito visti i tanti scandali degli ultimi anni).

I sondaggi
Le ultime elezioni nelle Comunità autonome hanno visto la vittoria del PP, che ora è al governo in quasi tutte le regioni in cui si vota, ad eccezione di Asturie (PSOE), Isole Canarie (CC) e Navarra (UPN). I Comuni spagnoli sono invece principalmente amministrati da sindaci del PP e del PSOE.

Gli ultimi sondaggi danno in genere un leggero vantaggio ai Popolari, ma in pochi casi si prevede una maggioranza assoluta. Ad esempio, nel comune di Madrid i sondaggi danno 19 seggi al PP, 17 ad Ahora Madrid (così si chiama la lista madrilena di Podemos), 11 al PSOE e 10 a Ciudadanos. La candidata sindaco dei Popolari Esperanza Aguirre potrebbe vincere, ma avrebbe poi bisogno di ricorrere ad alleanze per governare. L'alleanza sulla carta più facile sarebbe con Ciudadanos (i programmi dei due partiti hanno parecchi punti in comune), ma dalla candidata Begoña Villacís (avvocato, classe '77, altro volto emergente della politica spagnola - foto in alto) sono già arrivati diversi no in merito a quest'ipotesi.

A Barcellona, con in campo le formazioni politiche catalane, i sondaggi danno avanti Barcelona en Comú (BComú), lista che comprende anche Podemos. Poco staccato il CiU del sindaco uscente Xavier Trias. Anche in questo caso la differenza è minima e la maggioranza assoluta appare molto lontana.

A dare l'idea della possibile instabilità politica nei Comuni e nelle regioni spagnole è il risultato delle elezioni in Andalusia del 22 marzo scorso: lì a vincere fu la candidata del PSOE Susana Diaz, ma la mancanza della maggioranza assoluta e la difficoltà nello stringere alleanze hanno bloccato la situazione. L'Andalusia è al momento senza governo e non si esclude di tornare alle urne.

E poi c'è il fattore indecisione: altissima la percentuale degli elettori che dichiarano di non sapere ancora chi votare. A Madrid il 30% degli aventi diritto si dice indeciso (contro il 16% nel 2011), a Barcellona addirittura il 47% (contro il 21% del 2011). Solo da domenica sera, con lo spoglio, si capirà qualcosa in più sulla direzione politica che sta prendendo la Spagna.

I risultati
Su questa pagina http://www.polisblog.it/post/348957/elezioni-spagna-24-maggio-2015 seguiremo i risultati delle Elezioni regionali e comunali in Spagna.

http://www.polisblog.it/post/348957/elezioni-spagna-24-maggio-2015

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