mercoledì 6 maggio 2015

SISTEMI BANCARI, TASSE e l'eroica azione antiSIGNORAGGIO del presidente JACKSON

La più grande rivoluzione nella storia dell’umanità ebbe luogo alcune migliaia di anni fa, quando un popolo invasore, dopo aver conquistato con la forza un territorio degli abitanti originari, invece di sterminarli completamente per prenderne il posto li lasciò vivere, obbligandoli però a lavorare e a consegnare parte del frutto del loro lavoro.

L’accumulo di ricchezze ottenuto permise la nascita dello stato moderno, in quanto rese possibile mantenere un esercito permanente, uno stuolo di funzionari preposti all’erario e all’amministrazione, la nascita delle arti finanziate dai potenti, della stessa scrittura, che iniziò come registrazione di quanti animali e derrate fossero consegnati come imposte. Questa nuova forma di società permise, anzi impose, la nascita di grandi imperi, resi necessari dal bisogno di estendere sempre di più il numero di soggetti da sfruttare.

Il livello delle imposte e i sistemi bancari, furono la causa di gran parte delle ribellioni dei popoli oppressi, di secessioni, di dittature, di guerre, invasioni e devastazioni.

Correva il 1768 quando vennero introdotte con la forza, dal governo britannico, le prime tasse sulle importazioni di tè ai cittadini americani. Si scatenarono tensioni tra i coloni che le trovarono ingiuste e non vollero assolutamente pagarle, tanto che l'impero britannico fu costretto ad aumentare l'impiego di truppe armate su territorio americano. Esse reagirono in maniera eccessiva uccidendo 5 coloni (Massacro di Boston). La notizia del massacro diffuse uno spirito rivoluzionario in tutte le colonie.



Pochi anni prima, nel 1764, venne anche imposta una legge britannica (Currency Act) alle colonie americane, vietando di emettere carta moneta senza debito, un'altro dei motivi principali che portò allo scoppio della Rivoluzione Americana. Solo nel 1774 si riunì il primo Congresso Continentale che si oppose al Currency Act definendolo: "Sovversivo per i diritti degli americani".


Ciò nonostante, nel 1784 nacque a New York la prima banca americana con licenza di 20 anni, fondata dall'usuraio finanziario Alexander Hamilton. Hamilton e la classe mercantile di New York credevano in un governo fortemente centralizzato e in una banca centrale, al contrario del Segretario di Stato James Jefferson, (padre della Costituzione) e della classe del sud agricolo, che credevano invece in un governo decentralizzato e nelle banche locali. Le radici della futura guerra civile americana si possono far risalire, in parte, alla faida tra Jefferson ed Hamilton. Jefferson sostenne che la centralizzazione del potere fosse incostituzionale e pericolosa. Egli scrisse: “… gli istituti bancari sono più pericolosi degli eserciti permanenti.
” - (Parole Sante)



Il Presidente Washington prese le parti di Hamilton e così nel 1791 nacque la prima banca privata americana. Insieme alla creazione di una zecca e di una accisa, la Banca di Hamilton fu una società privata con azionisti stranieri. Per coprire i pagamenti degli interessi verso la Banca, Hamilton impose una tassa sul whisky.



Quando gli agricoltori della Pennsylvania si ribellarono (La ribellione del Whisky), Hamilton convinse Washington a concedergli 12000 soldati da condurre personalmente per garantire la conformità dei pagamenti. Il governo fu costretto ad utilizzare la forza per recuperare le tasse necessarie per pagare gli interessi agli azionisti stranieri.



Nel 1796 ci fu il discorso d'addio del Presidente George Washington, che elencò al popolo americano una serie di regole fondamentali da seguire per difendere la propria ricchezza e prosperità, tra cui:





* Bilanciare il saldo federale ed evitare i debiti statali.

* Tenere la spesa pubblica e le tasse basse.





Verso l'inizio dell'800 la Francia di Napoleone si affermò come la prima potenza continentale in Europa, nonostante le famiglie reali continuassero a muovere guerra contro lo stato francese. Napoleone aveva bisogno di soldi per finanziare la guerra tra Francia e nazioni europee, ma si oppose all’idea di debito pubblico e di banca centrale.



Nel 1806 sospese tutti i debiti nei confronti degli usurai, in risposta alle crescenti lamentele e preoccupazioni popolari. Nel 1808, si spinse oltre emettendo un decreto a cui i finanzieri fanno riferimento come al “Decreto infame”. Il suo decreto limitava fortemente la pratica del prestito, e annullava tutti i debiti nei confronti delle donne sposate, dei minori, e dei soldati. Ogni prestito che aveva un tasso di interesse superiore al 10% venne annullato.



I fratelli Rothschild, noti banchieri usurai, cercarono di distruggere Napoleone prima che la sua filosofia monetaria anti-debito potesse prendere piede in Europa, influenzando le sorti della guerra a loro favore. Dopo la definitiva sconfitta di Napoleone a Waterloo, la famiglia Rothschild diventò così ricca da assumersi definitivamente il controllo finanziario della Gran Bretagna.



Dall'altra parte del mondo, la licenza ventennale di Alexander Hamilton era in procinto di scadere. Il presidente James Madison si era opposto alla Banca nel 1791 e non aveva nessuna voglia di rinnovare il permesso, la fazione anti-banca prevalse. Da quel momento ci fu una lunga serie di omicidi politici e tentati omicidi, che afflissero non solo in continente americano ma anche quello europeo, creando un'instabilità che portò alla guerra del 1812 tra Stati Uniti e Gran Bretagna, la cosiddetta "guerra delle banche".



Cinque anni dopo la sua chiusura, nacque la seconda banca americana. Madison e gruppi jeffersoniani anti-banche furono costretti a cambiare sponda, a causa di grosse difficoltà nel coprire i debiti di guerra. Come nel caso della prima Banca Centrale, anche questa ebbe una licenza di 20 anni, fu una società privata e i suoi azionisti principali furono legati all’asse New York-Londra. La Banca ebbe il potere di costruire il debito, creando moneta dal nulla ed inserendola poi nell’economia con gli interessi.



Non passò molto tempo che la Banca stava già creando la sua prima bolla immobiliare che finì per esplodere nel 1819. I mutuatari non furono in grado di rimborsare i loro prestiti originali, con un conseguente abbassamento nel valore delle loro proprietà.



Nel 1833, il presidente Jackson tentò l’operazione “Kill the Bank” ritirando i fondi del governo e lasciando che la licenza della seconda banca centrale americana scadesse senza rinnovo. Accusò la banca centrale di aver scatenato l’inflazione, di aver creato bolle speculative e di corrompere la politica della nazione. Jackson dichiarò in faccia ai banchieri: "Voi siete un covo di vipere e ladri. Intendo scovarvi e, nel nome del Dio Eterno, (battendo il suo pugno sul tavolo) vi scoverò."



Il presidente Biddle della banca centrale provocò deliberatamente la recessione del 1834 diminuendo l’offerta di moneta, lasciando i debitori a corto di nuova moneta per rimborsare i vecchi prestiti. Biddle cercò di intimidire l’ex generale, ma il focoso Andrew Jackson fu impavido nel difendere gli interessi della gente comune. Invece di arrendersi alle pressioni del banchiere, Jackson colpì ancora più duro. Minacciò i banchieri e conquistò il pubblico nella cosiddetta ”Guerra alla Banca”.



Le dinastie bancarie osservarono sbigottite, mentre Andrew Jackson divenne il primo e unico presidente nella storia degli Stati Uniti a ripagare l’intero debito nazionale. Ai contribuenti americani fu così risparmiato l’onere di pagare gli interessi sul debito obbligazionario. Jackson mise in guardia l’America sulla pericolosità del debito:

“Sono uno di quelli che non credono che il debito pubblico sia una benedizione per la nazione, ma piuttosto la maledizione di una repubblica.” Privati degli enormi profitti che le banche centrali generavano dal debito, i banchieri cercarono di distruggere Andrew Jackson.



Mentre il Presidente Jackson si accingeva a lasciare il Campidoglio dopo un funerale, un agente britannico di nome Richard Lawrence emerse da dietro una colonna e sparò a Jackson. La pistola fece cilecca. Lawrence allora tirò fuori una seconda pistola, ma anch’essa non funzionò! Il tentato assassinio di Jackson fu il primo contro un presidente americano che sfidò la volontà dei banchieri del Nuovo Ordine Mondiale. In futuro vi saranno molti altri attentati, condotti da fanatici manipolati, nei confronti di regnanti conservatori o nazionalisti, Primi Ministri e Presidenti degli Stati Uniti.



I tentativi di Biddle, di mantenere in vita la Banca Centrale fallirono miseramente il giorno in cui la licenza scadette. Quando a Jackson, negli anni successivi, venne chiesto quale fosse stato il risultato più importante raggiunto, il presidente rispose: "Ho ucciso la Banca." La banca di proprietà privata, fallì completamente nel 1841. Biddle fu arrestato per frode, ma venne poi assolto. L’eroismo di Jackson fece ritardare i progetti dei banchieri di parecchi anni. Ci vorranno, infatti, altri 77 anni prima che il Mostro riaffiori sul suolo americano sotto il nome di: “Federal Reserve System”.



Passarono trent’anni da quando Andrew Jackson distrusse la Banca Centrale di Nicholas Biddle. Gli Stati Uniti stavano rapidamente diventando una superpotenza commerciale totalmente al di fuori dal controllo Rothschild. Tuttavia decenni di differenze politiche e culturali tra il Nord industrializzato e il Sud agricolo furono per lungo tempo motivo di preoccupazione. Quando le tensioni tra gli stati del sud e il governo federale degli Stati Uniti raggiunsero il culmine, gli stati del sud iniziarono a separarsi dall’Unione.



I Rothschild videro nella guerra civile americana, la possibilità di dividere e conquistare l’America. Se il Sud si fosse distaccato definitivamente dall’Unione, le due nazioni rivali potevano essere messe l’una contro l’altra in un “equilibrio di potere” dal sapore europeo. Lincoln aveva bisogno di soldi per finanziare la guerra. Le banche gli proposero di vendere obbligazioni del governo a tassi di interesse elevati, che poi avrebbero rivenduto alle banche di Londra. Lincoln scrisse:



“Davanti a me c’è la Confederazione e dietro di me ci sono i Banchieri… ciò che temo di più per l’America sono i banchieri.”



Lincoln ostacolò i banchieri emettendo moneta senza interessi direttamente dal Tesoro. L’Unione fu mantenuta in vita, al costo di 600.000 americani morti ed un Sud devastato.



Agli inizi del 1900, le ricche elite non ebree (JP Morgan, Rockefeller, ecc) cominciarono a formare alleanze con le dinastie ebree, come i Rothschild, i Warburg, gli Schiff. Ubriachi di potere e ricchezza, queste famiglie credevano che fosse un loro diritto innato, la gestione e il controllo dell’umanità. I banchieri di New York gonfiarono artificialmente il mercato azionario con dei “prestiti facili”. La bolla esplose quando i prestiti vennero accorciati. Le azioni subirono un crash di quasi il 50%. I sionisti del New York Times e i banchieri di Wall Street utilizzarono il Panico del 1907 per spingere la creazione di una banca centrale in stile europeo.



Il senatore Owen dell’Oklahoma richiese un’indagine, affermando che il panico fu provocato da un complotto orchestrato per arricchire coloro che lo avevano progettato. JP Morgan, John D. Rockefeller, Jacob Schiff, Paul Warburg, e Lord Rothschild dichiararono che la lezione del panico servì agli Stati Uniti per istituire una Banca Centrale.



Le stesse forze che deliberatamente crearono il panico nel 1907 si riunirono per studiare ed imporre una “soluzione” per prevenire una futura crisi. Il senatore Nelson Aldrich (nonno materno di Nelson e David Rockefeller) invitò i migliori banchieri alla conferenza segreta presso il club di caccia Jekyll Island in Georgia. Fin dall’inizio, il gruppo cercò il più assoluto riserbo. I dettagli della riunione segreta a Jekyll Island non emergeranno per molti anni. È ora apertamente riconosciuto che la banca centrale Warburg-Rothschild, che sarà istituita nel 1913 sotto il nome di Federal Reserve System, venne concepita durante la riunione di Jekyll Island.



Un disegno di legge per la creazione di una nuova banca centrale per gli Stati Uniti era già in lavorazione. Se il governo doveva prendere in prestito della moneta debito da una banca centrale di proprietà privata, (tramite la vendita di titoli di Stato), i banchieri dovevano avere la certezza che il governo potesse ripagarli (più interessi ovviamente).

L’imposta progressiva sul reddito, di stampo chiaramente marxista, trasformò i lavoratori americani in “garanzie umane” per i banchieri sionisti.



Il presidente Wilson firmò la legge con la quale venne istituita la Federal Reserve Bank. La riunione di Jekyll Island (1910) resuscitò quello stesso mostro che Andrew Jackson aveva così orgogliosamente ucciso nel 1832.



Il “Federal Reserve System” non fu né “federale”, né contente “riserve”, e non fu parte di un sistema “decentralizzato”. La nuova Banca Centrale ebbe il potere di creare denaro dal nulla per poi prestarlo alle banche nazionali e al Tesoro degli Stati Uniti ad un tasso di interesse ben preciso. Nel 2012, la “Fed” affligge l’America con l’inflazione, con bolle immobiliari, depressioni e recessioni. Il suo “trucchetto d’oro” che costringe il governo a farsi prestare costantemente dei soldi. (Stesso discorso per la Banca Centrale Europea).



Le banche aderenti che possiedono azioni della Fed sono controllate dal gruppo criminale Rothschild-Warburg-Schiff-Rockefeller. Per nascondere il dominio ebraico della Fed, Paul Warburg, (vero fondatore della Fed) non fu nominato Presidente della Fed. Al contrario, venne nominato Presidente della filiale di New York (la sede più importante). Oggi, tuttavia, non vi è alcuna necessità di nascondere la sua facciata sionista. Ogni presidente della Fed a partire dal 1970 è stato ebreo. (Burns, Volcker, Greenspan, Bernanke).



Il membro del Congresso del Minnesota Charles Lindbergh Sr. (padre del famoso aviatore) denunciò il Federal Reserve Act, sia prima che dopo la sua approvazione. Prima della firma di Wilson, Lindbergh avvertì:

“Questa legge approverà la fondazione della più grande società del pianeta. Quando il presidente firmerà questo disegno di legge, il governo invisibile del Potere Monetario sarà legalizzato. La gente non se ne accorgerà subito, ma il giorno della resa dei conti è posticipato solo di qualche anno… Con questo disegno di legge si perpetrerà il peggior crimine legislativo di ogni epoca.“



Dopo che la Fed divenne attiva, Lindbergh aggiunse:

“Il sistema finanziario è stato consegnato al Consiglio della Federal Reserve. Il sistema è privato, condotto per il solo scopo di ottenere i maggiori guadagni possibili usando i soldi del popolo.”



Alla fine degli anni 20, la politica della Federal Reserve riguardo il “denaro facile” aveva reso redditizio, per gli investitori, prendere in prestito il denaro a tassi di interesse artificialmente bassi, per poi acquistare titoli. Come due truffatori che lavorano per lo stesso padrone, i sionisti della FED pomparono credito, mentre la stampa sionista pubblicizzava i vantaggi del giocare in borsa. Com’è vero che la notte segue il giorno, stava per esplodere una bolla speculativa. Nel 1929, la Fed applicò un’improvvisa stretta creditizia. Quando la bolla della FED esplose, i crolli di Borsa, rovinarono investitori grandi e piccoli. Invece di aumentare l’offerta di moneta per consentire ai debitori di pagare il vecchio debito, la Fed chiuse ancora di più i rubinetti del credito! L’improvvisa carenza di moneta causò una marea di fallimenti negli Stati Uniti, in quanto i debitori non riuscivano a raccimolare abbastanza soldi per pagare i vecchi debiti.





La disoccupazione in America raggiunse il 23%. La stampa sionista-globalista incolpò i repubblicani e “il capitalismo non regolamentato” per la crisi. McFadden, un membro di primo piano del Congresso, incolpò direttamente i banchieri internazionali per aver bloccato l’economia e derubato il popolo americano. McFadden non si risparmiò:



“La Fed è stata subdolamente e slealmente imposta, a questo paese, da banchieri europei che ci hanno ringraziato della nostra ospitalità, minando le istituzioni americane. Nessun Re ha mai derubato così tanto i suoi sudditi come la Federal Reserve fece con noi.”



Il governatore di New York e fantoccio globalista, Franklin Delano Roosevelt, (FDR), nel 1933 divenne presidente degli Stati Uniti. I suoi costosi programmi, noti come “The New Deal” presero forma nei “primi 100 giorni”. FDR utilizzò la crisi economica come pretesto per espandere il potere di governo, ignorando il fatto che, la causa della crisi fu una manipolazione artificiale della Fed e non il libero mercato. Il New Deal si rivelerà un fallimento colossale. Si trattò di spese sconsiderate, tasse elevate e di un accrescimento del deficit che serviranno solo a prolungare la depressione: esattamente ciò che i banchieri globalisti della FED volevano.



Nel 1935 FDR tramutò in legge lo schema piramidale conosciuto come “sicurezza sociale”. L’abile bugiardo ingannò il popolo americano comparandolo ad un uomo che mette via i soldi in una “scatola di scarpe” fino al giorno in cui ne avrà bisogno. Se il programma di sicurezza sociale fosse stato gestito veramente come una “scatola di scarpe”, ogni pensionato in America sarebbe ormai seduto su una piccola fortuna. L’analogia di FDR fu falsa e ingannevole. Ciò che FDR non disse era che, la “scatola di scarpe” non esisteva. I soldi delle tasse che i lavoratori pagavano in sicurezza sociale servivano a pagare le spese del governo. Dopo quasi 6 anni di New Deal, il tasso di disoccupazione in America era ancora al 18%.



Nel 1940, la famiglia Rockefeller famosa per il petrolio e per le banche si era garantita ormai un posto fra le dinastie globaliste. Quello che i 5 fratelli Rothschild rappresentarono, nel 1800, per il ramo europeo del Nuovo Ordine Mondiale, i 5 fratelli Rockefeller lo furono, nel 1900, per il ramo americano.



Il caos e le crisi delle guerre mondiali diedero al globalismo l’opportunità di ridisegnare il sistema monetario mondiale in una “economia globale”. Il mondo, tuttavia, non era pronto ad un passo così radicale verso il Nuovo Ordine Mondiale. Invece di una valuta globale, ogni nazione collegherà la sua moneta al dollaro USA. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca mondiale, vennero concepiti a Bretton Woods nel 1944.



Nel 1963, il nuovo presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy (JFK), emise l’ordine esecutivo 11110 con cui strappò alla banca il diritto di prestare soldi al governo (con interessi). Nello stesso JFK anno venne assassinato durante un corteo a Dallas, in seguito altri membri della famiglia Kennedy scompariranno in circostanze misteriose, perchè troppo scomodi ai piani globali del NWO.



Nel corso degli ultimi decenni non ci fu più un solo presidente che tentò di contrastare l'avanzata dei banchieri. Pubblicizzato dai media globalisti come “Il Maestro”, il presidente sionista della Federal Reserve Alan Greenspan iniziò a gonfiare l’offerta di moneta con tassi di interesse artificialmente bassi e prestiti facili. Chi cercava casa senza avere un reddito stabile poteva ora acquistare una. Un boom immobiliare inflazionistico fece salire alle stelle il valore delle case. Quando vennero modificati i vantaggiosi tassi di interesse, i debitori non riuscirono più ad affrontare i pagamenti mensili. Nel 2008, un’ondata di pignoramenti causerà un crollo nel prezzo delle case, facendo perdere denaro ai banchieri. Alan Greenspan creò deliberatamente la più grande bolla della storia. Chi acquistò le case perse le caparre, ma i banchieri del Nuovo Ordine Mondiale, verranno salvati dalle tasse dei contribuenti.



Le banche di Wall Street e gli istituti di investimento trassero grandi profitti dalla bolla immobiliare di Greenspan. Ora che la festa era finita, questi farabutti chiesero 750 miliardi dollari ai contribuenti americani. Mentre criminali del calibro di Goldman Sachs legarono le braccia del Congresso, i media terrorizzarono il pubblico americano con storie orribili riguardo al fallimento delle banche e con la necessità di conferire nuovi poteri alla Federal Reserve. Il pubblico non si bevve questa ennesima menzogna, tuttavia ciò, non impedì ai politici di rubare comunque dalle loro tasche. Dopo un iniziale fallimento al Congresso, il disegno di legge per il salvataggio di Wall Street venne approvato con un secondo tentativo. Fu la più grande rapina nella storia degli Stati Uniti.



L’ebreo-ungherese sionista Soros e la sua folla di attivisti liberali a pagamento, versarono milioni di dollari e dedicarono innumerevoli ore per la elezione di Barack Obama alla presidenza. Obama agì rapidamente nei suoi “primi 100 giorni”: aumentò il deficit di bilancio annuale portandolo a 1,5 trilioni di dollari, fece approvare un nuovo piano di salvataggio per Wall Street, consentì a Goldman Sachs di depredare il Tesoro, diede nuovi poteri alla Fed ed espanse le guerre globaliste in Asia.



Il manipolatore miliardario globalista, George Soros, auspicò un Nuovo Ordine Mondiale ed un declino controllato del dollaro USA. In un’intervista al Financial Times, affermò: “Penso che abbiate bisogno di un Nuovo Ordine Mondiale e che la Cina dovrà farne parte.” Il piano globalista di circondare la Cina e la Russia fu la vera ragione delle avventure militari statunitensi in Asia, così come delle “rivoluzioni colorate” in Europa, Asia e Nord Africa “made in Cia”.



Mentre il debito pubblico di Obama continuava a crescere fino a superare la spaventosa quota di 1.500 miliardi dollari, la Fed finanziò il debito accelerando l’emissioni di “denaro falso”, prestato ad interesse, attraverso l’acquisto di obbligazioni statunitensi. Come previsto, i prezzi delle materie prime come cereali, carni, olio e metalli salirono alle stelle per tutto il 2010 e il 2011. Il tasso di inflazione crebbe fino al 10%, la disoccupazione si aggirò sul 20%. L’America era in guai seri e sempre più persone stavano iniziando a rendersene conto. Ben pochi però capirono la vera natura del declino americano.



Nel novembre del 2010, in una stupefacente dimostrazione di arroganza, i poteri celati dietro il ritorno della Federal Reserve festeggiarono il centenario dell’infame riunione di Jekyll Island. Nel 1910, i banchieri dovettero incontrarsi in gran segreto, ma oggi, si possono incontrare apertamente e non tentano neppure di nascondere il fatto che l’originale riunione di Jekyll Island fu in realtà una cospirazione ordita da Rockefeller-Morgan-Warburg-Rothschild! Il titolo di questa conferenza fu “Ritorno a Jekyll Island: Le origini, la storia e il futuro della Federal Reserve”, e si tenne il 5 e il 6 novembre esattamente nello stesso palazzo in cui ebbe luogo quella originale nel 1910.

http://frontediliberazionedaibanchieri.it/article-sistemi-bancari-e-tasse-servono-solo-per-schiavizzare-i-popoli-117660442.html

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