lunedì 7 settembre 2015

STRUTTURE GEODETICHE E SCIENZA DEL DESIGN

di Biagio Di Carlo



La sfera e la cupola racchiudono il massimo spazio col minimo impiego di materiale e conservano bene il calore interno offrendo poca superficie alle difficoltà climatiche esterne. Le superfici curve sono molto più resistenti di quelle piane. La forma ellissoidica dell’uovo è sicuramente  leggera ma anche molto resistente perche’ ottimizzata per l’uso.



  Tutte le forme naturali, osserva Richard Buckminster Fuller  ( Leonardo Da Vinci dei nostri tempi),  tendono verso la forma curvilinea. La natura non utilizza il pi greco e neanche gli assi cartesiani, ma fa riferimento continuo al valore della sezione aurea. L’icosaedro per esempio rappresenta un poliedro  geodetico a frequenza di suddivisione uno.




Nonostante la sua leggerezza, la cupola può sopportare carichi molto elevati. Le strutture geodetiche e i poliedri configurano spazi autoportanti aperti e flessibili, senza travature o partizioni interne. La persona che abita all’interno di uno spazio sferico ha l’impressione di trovarsi al centro delle cose e avverte la presenza del rigore geometrico legato alla bellezza e alla perfezione presente in tutte le  strutture a  sezione aurea.

Dietro al caos apparente delle forme naturali  si cela un ordine incredibile di schemi, geometrie e simmetrie  che configurano le infinite strutture che compongono il nostro ambiente.   La geometria sacra e’ il linguaggio universale dell’armonia, della bellezza, della proporzione e dell’ordine universale  e si combina  perfettamente con l’architettura sostenibile, la sezione aurea e  la scienza del design.  (Un ambiente  e’ considerato sostenibile quando vengono utilizzate  le risorse naturali  ad un ritmo tale che esse possano essere rigenerate naturalmente).  La geometria sacra e’ l’equivalente occidentale del Tao in Oriente ed era presente presso i Sumeri, gli egiziani, i Maya e i Druidi. Connessa allo studio del macrocosmo riflesso nel  microcosmo, questa antica conoscenza oggi e’  in via di riscoperta.



Possiamo considerare La Scienza del Design  come il ponte  geometrico tra arte e scienza.  Il termine ‘Design Science’  è stato introdotto nel 1963 da Richard Buckminster Fuller e in precedenza Leonardo Da Vinci ha continuamente trattato di  scienza nell’arte e arte nella scienza. La geometria diventa intermediaria tra armonia ed unita’ del mondo naturale. La geometria non e’ invenzione umana ma e’ creazione della natura:  l’uomo l’ha appresa dalla natura stessa.

Nel  mio DST (design science tetrahedron) che ho pubblicato per la prima volta a Delft al convegno internazionale ‘Symmetry 2013’ con il  mio scritto ‘Design Science Structures’, vengono presi in considerazione:  i Solidi Platonici e Archimedei,  le Strutture Geodetiche di Fuller,  le Strutture Reciproche di Leonardo e le Strutture Tensegrali di Kenneth Snelson, vista  l’evidente affinita’ esistente tra queste 4 grandi famiglie strutturali.

 I moduli spaziali relativi  a queste famiglie rappresentano la base di partenza per una corretta progettazione artistica e scientifica. Quando vengono rispettate le regole imposte dallo spazio alla micro, medio e macro scala allora ci troviamo  di fronte al metodo naturale che caratterizza la scienza del design.




(Per maggiori approfondimenti rimando ai miei libri ‘STRUTTURE GEODETICHE’ e ‘STRUTTURE E SCIENZA DEL DESIGN’ http://www.biagiodicarlo.com/iweb/index.html )

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