sabato 3 ottobre 2015

Livorno: 5 stelle bocciano il bilancio “monco” della giunta Nogarin

Mancano i conti dell'azienda rifiuti, e i grillini negano il sì al sindaco. Le opposizioni accusano: "C'è un problema politico, è crisi di governo". La replica: "Nessuno schiaffo alla giunta"



Il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle di Livorno ha bocciato il Bilancio consolidato sperimentale 2014 (ossia quello che comprende sia i conti del Comune che quelli di alcune sue aziende controllate) presentato oggi in extremis dalla giunta di Filippo Nogarin.
 Il motivo? All’interno del documento – da approvare per legge entro il 30 settembre – non è presente il bilancio consuntivo 2014 di Aamps, l’azienda di gestione dei rifiuti (100% in mano al Comune) da mesi al centro di aspre polemiche politiche, sulle cui passate gestioni (a marchio Pd) sono in corso verifiche anche di Procura e Guardia di Finanza.

“Non ha senso approvare un bilancio consolidato privo dei conti dell’azienda partecipata più importante” ha spiegato in consiglio comunale il grillino Daniele Esposito. L’amministrazione comunale dovrebbe essere in grado di approvare il bilancio Aamps (a inizio estate si parlava di una perdita di circa 21 milioni di euro) soltanto a fine ottobre. 

Le opposizioni parlano di “crisi di governo” ma i grillini rispediscono al mittente gli attacchi: “Nessuna crisi – dichiara a ilfattoquotidiano.it il capogruppo Giuseppe Grillotti – gruppo consiliare e giunta non possono sempre viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda: normale che su alcuni aspetti ci siano idee differenti”. La posizione personale di Grillotti – è lui stesso a volerlo precisare – è però più “dura” di quella espressa a titolo di capogruppo: “Sono critico nei confronti della giunta e del sindaco: su Aamps occorre fare maggiore chiarezza”.

Della stessa idea anche l’assessore al bilancio Gianni Lemmetti: “Nessuno schiaffo alla giunta e nessuna crisi: il bilancio consolidato è un documento tecnico, non politico. La forza del Movimento 5 stelle sta anche nel lasciare totale autonomia e libertà di pensiero. Non sempre i consiglieri possono essere in accordo con la giunta”. E adesso che succede? Nessuna sanzione specifica per il Comune: “Ma la Corte dei conti- spiega Lemmetti – inviterà il consiglio comunale a spiegare il motivo della bocciatura del bilancio”.

Il documento ha incassato il voto contrario di 20 consiglieri (tutte le opposizioni e la quasi totalità dei pentastellati) e 2 astensioni. “Non addebitiamo né alla giunta né a Lemmetti la mancanza del bilancio di Aamps – ha dichiarato il grillino Esposito – ma non possiamo sopportare che esso non sia presente all’interno del bilancio consolidato: ecco perché il gruppo voterà contro”. 

“Impossibile votare il bilancio senza i conti Aamps” hanno dichiarato in coro il capogruppo Pd Pietro Caruso e quello di Fi Elisa Amato. Andrea Raspanti (Buongiorno Livorno) ha parlato di “evidente problema politico” e anche per Marco Cannito (lista civica “Città Diversa”) “non c’è sintonia tra consiglio e giunta”. Marco Valiani (“Livorno bene comune”) su Facebook attacca i grillini: “E’ giunto il momento di mandarli a casa per incompetenza”.

Aamps, salvata a fine luglio dal crac grazie a una ricapitalizzazione da 2 milioni di euro decisa dalla giunta, è da mesi al centro di aspre polemiche. La sede della partecipata è stata recentemente anche oggetto di blitz da parte della Guardia di finanza e della polizia. Secondo i grillini le criticità di bilancio sarebbero imputabili esclusivamente alle gestioni pregresse. 

L’ex sindaco Pd Alessandro Cosimi ha però sempre dichiarato di aver lasciato “un’Aamps sana”, sostenendo inoltre che “fino al 2013 i conti sono in linea con la normativa”. Al centro dello scontro anche il futuro di Aamps rispetto a Reti Ambiente: i grillini hanno infatti sempre contestato il percorso avviato dal Pd di far confluire Aamps nella maxi-società pubblico-privata che si candida alla gestione dei rifiuti lungo la Toscana costiera. 
Le opposizioni hanno anche spesso contestato il Movimento 5 Stelle per le “incertezze” legate alla governance di Aamps: la guida della società è infatti passata dall’amministratore unico Marco Di Gennaro (da Nogarin definito “lo Steve Jobs grillino”) a un cda di tre persone (di cui fa parte lo stesso Di Gennaro) presieduto da Aldo Iacomelli.



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