sabato 6 febbraio 2016

L’Onu dà ragione ad Assange: detenzione ingiusta

Il fondatore di Wikileaks vive dal 2012 nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra

Il gruppo di lavoro Onu incaricato di dare un parere sulla condizione di Julian Assange, denunciata come «ingiusta detenzione» dalla difesa, ha deciso di riconoscere le ragioni del fondatore di Wikileaks. Lo riferisce la Bbc.

Questa decisione allontana la prospettiva che Assange lasci l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove è rifugiato da quasi 4 anni, e si consegni alla polizia britannica. Era stato lo stesso Assange ad annunciare di essere pronto a farsi arrestare laddove il parere Onu gli fosse stato sfavorevole.


Questa mattina, in attesa del parere del gruppo di lavoro Onu, Assange aveva dichiarato: «Accetterò di essere arrestato domani dalle autorità britanniche se l’Onu si esprimerà contro di me. Se l’Onu dovesse annunciare che ho perso il mio caso contro Gran Bretagna e Svezia, uscirò dall’ambasciata a mezzogiorno di venerdì per accettare l’arresto da parte della Polizia britannica in quanto non ci sarebbe più una prospettiva di appello. Se tuttavia dovessi avere la meglio, mi aspetto l’immediata restituzione del mio passaporto e la fine di ulteriori tentativi di arrestarmi», si legge nella dichiarazione di Assange.



Il parere del gruppo di lavoro Onu è irrilevante per la giustizia britannica e svedese ma utile alla causa di Assange che ora potrà sostenere di avere l’Onu dalla sua parte.

http://www.lastampa.it/2016/02/04/esteri/assange-accetto-arresto-in-gran-bretagna-se-perdo-causa-allonu-wIB3sSAXpwhnNIbwGCbIXK/pagina.html

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