lunedì 9 maggio 2016

Calcio: le cenerentole che hanno vinto nel corso della storia

Leicester di Ranieri 2015-16 - Campione d'Inghilterra




A inizio campionato veniva quotato vincente 5000 a 1






Nottingham Forest 1977-78 - Campione d’Inghilterra

Il Leicester quest'anno ha vinto la Premier dopo essersi salvata da neopromossa, ma c’è chi ha fatto meglio. Stagione 1977-78: mentre Claudio Ranieri e il suo Catanzaro festeggiano il balzo in Serie A, il Nottingham Forest di Brian Clough riscrive la storia moderna del campionato inglese vincendo il titolo da neopromossa.
Clough non è nuovo a imprese impossibili (nel '71-72 ha trionfato con il Derby County a due anni dalla promozione in First Division), ma il successo del Forest è ancora più incredibile perché il manager di Middlesbrough arriva dal fallimento con il Leeds (avventura durata appena 44 giorni) e perché quel titolo dei biancorossi getterà le basi per una storica doppietta in Coppa dei Campioni, nel '79 e nell'80.

Il Nottingham Forest è l’ultima squadra inglese ad essersi laureata campione da neopromossa: prima c’erano riuscite Liverpool (1905-06), Everton (1931-32), Tottenham (1950-51) e Ipswich Town (1961-62).

Verona 1984-85 – Campione d’Italia (con il sorteggio degli arbitri quasi integrale)

Tutti aspettano Diego, invece le prime pagine se le prende il Verona. Il 1984-85 è la prima stagione di Maradona in Serie A, e il battesimo del Pibe de Oro nel nostro campionato si tiene proprio al Bentegodi, alla prima giornata: i gialloblù di Bagnoli non fanno sconti e vincono 3-1, Maradona non la vede quasi mai, braccato dal tedesco Briegel.
Per l'Hellas è la prima di una lunga serie di vittorie, saranno 15 alla fine di una cavalcata memorabile (con appena 2 sconfitte). Il Verona che vince il suo primo e unico scudetto è una squadra ambiziosa e costruita per occupare i piani alti della classifica - arrivano da un 6° e un 4° posto dopo la promozione dell'82 -, ma mettere in fila le grandi e regalare il titolo a una città non capoluogo di regione (impresa mai riuscita a nessun altro nei tornei a girone unico) significa spingersi oltre ogni più ottimistico pronostico. Le parate di Garella, le incursioni di Briegel, i gol della coppia Galderisi-Elkjaer (menzione speciale per quello, bellissimo, segnato dal danese alla Juve... senza una scarpa) sono gli ingredienti dello scudetto più sorprendente della storia della Serie A. A dirigere i giochi, Osvaldo Bagnoli, che ha racconterà: "Perché abbiamo vinto? C'era armonia tra di loro, fuori e dentro al campo".

Danimarca 1992 - Campione d’Europa

È La-Favola. La Cenerentola-Danimarca, eliminata durante le qualificazioni, viene ripescata in fretta e furia per il gran ballo dell’Europeo. A 10 giorni dall’inizio del torneo in Svezia, la Jugoslavia è stata estromessa a causa della risoluzione Onu per la guerra nei Balcani e i biancorossi sono chiamati a sostituirli.
Qualcuno è già al mare; qualcuno, come Michael Laudrup, ha lasciato la nazionale; qualcun altro, come il fratello Brian, ha deciso di tornare nel giro dopo aver detto basta. E c’è pure chi si destreggia tra un piano cottura nuovo di zecca e la cassetta degli attrezzi, come il c.t. Møller-Nielsen: "Dovevo cambiare la cucina, ma mi chiamarono per giocare in Svezia".
Uno 0-0 con l’Inghilterra e uno 0-1 con i padroni di casa per cominciare, poi la cavalcata: il 2-1 alla Francia vale il pass per le semifinali; Schmeichel consegna la finale parando il rigore decisivo a Van Basten nel 6-7 dal dischetto all’Olanda campione uscente; Jensen e Vilfort - rientrato in semifinale dopo essere tornato a casa dalla figlia malata di leucemia - completano l’opera firmando il 2-0 nella finale contro la Germania campione del mondo.
Cenerentola trionfa all’Europeo. E la cucina del c.t.? "Ora è pronta - dirà Møller-Nielsen a coppa vinta -, ho chiamato un arredatore professionista per finirla". Doppio lieto fine

Kaiserslautern 1997-98 - Campione di Germania

Dalla B allo scudetto: in Germania è successo solo una volta, e il marchio di fabbrica è di Otto Rehhagel, specialista in miracoli (vedi la Grecia di Euro 2004).
Il tecnico di Essen si prende la migliore delle rivincite possibili sul Bayern Monaco, che due anni prima lo aveva licenziato a quattro giorni dalla finale di Coppa Uefa (poi vinta con Beckenbauer in panchina): lo batte per due volte e arriva a staccarlo di 9 punti (che si ridurranno a 2 alla fine). E mentre Trapattoni inveisce contro “Struuunz!!!” nella conferenza stampa diventata un cult, il Kaiserslautern di Otto macina vittorie su vittorie grazie ai 21 gol in 24 presenze di Marschall e alle geometrie di Sforza. In rosa ci sono anche il 22enne Ballack e il 37enne Brehme, all’ultima stagione da professionista. 31 giornate su 34 in testa: il quarto titolo nella storia del Kaiserslautern è un capolavoro.

Lens 1997-98 – Campione di Francia

Warmuz; Sikora, Wallemme, Magnier, Lachor; Dehu, Foé, Ziani; Smicer, Drobnjak, Vairelles. È la formazione del Lens campione di Francia nell’anno del Mondiale vinto da Zidane e compagni: vi basti sapere che degli otto francesi presenti nell’undici titolare nessuno venne convocato dal c.t. dei Bleus Jacquet, e avrete un'idea di quanto fu sorprendente il trionfo dei "sangue e oro" in campionato. Un torneo talmente equilibrato da chiudersi con due squadre in testa a pari punti, 68: i ragazzi dell’esordiente Leclercq, guidati dal camerunese Foé - morto tragicamente in campo nel 2003 per un attacco cardiaco - festeggiano grazie alla differenza reti, migliore di quella del Metz. Kaiserslautern, Lens: l’anno del Mondiale è pieno di sorprese…

Porto 2003-04 - Campione d’Europa

"Vi prego di non chiamarmi arrogante, ma sono campione d'Europa e credo di essere speciale". È il 2 giugno 2004 e José Mourinho si presenta così al Chelsea: nasce ufficialmente lo Special One, il biglietto da visita è un'impresa rimasta nella storia. Una settimana prima, il Porto di Mou ha trionfato in Champions schiantando 3-0 il Monaco nella finale di Gelsenkirchen. È la sorpresa nell’edizione delle sorprese, dove 3 semifinaliste su 4 - Chelsea, Deportivo e Monaco - non hanno mai alzato la Coppa dalle grandi orecchie.
I portoghesi sono gli unici ad esserci riusciti (nel 1987) e arrivano dal successo in Coppa Uefa del 2003, ma in pochi avrebbero scommesso su di loro.
La squadra è buona - Vitor Baia, Jorge Costa e Ricardo Carvalho in difesa, Deco, Costinha e Maniche a centrocampo sono gli uomini chiave - ma sono gli anni del Milan di Ancelotti, del Real dei Galacticos e del Manchester United di Ferguson. Proprio i Red Devils sono la prima vittima, agli ottavi, di Mou. Poi cadono Lione e Deportivo, fino al trionfo di Gelsenkirchen contro i francesi

Grecia 2004 - Campione d’Europa

Sono rari i casi in cui il sequel è più bello del primo capitolo. Ecco, quello di Otto Rehhagel potrebbe entrare a far parte del club. Sei anni dopo la Bundesliga vinta con il Kaiserslautern, Rehhagel lascia di nuovo il mondo a bocca aperta, portando la sua Grecia al titolo europeo: la nazionale che non aveva mai vinto una partita nelle due fasi finali cui aveva preso parte (Euro '80 e il Mondiale di Usa '94) rovina la festa al Portogallo padrone di casa davanti ai 65mila di Lisbona. 
Dai quarti in poi, Nikopolidis e compagni alzano un muro: Francia, Repubblica Ceca e la banda Scolari si devono arrendere alla legge dell’1-0. Il mago delle sorprese colpisce ancora, anche se a ben vedere, un indizio Otto lo lascia sempre sulla scena del (primo) delitto: comincia battendo chi gli finirà clamorosamente alle spalle. Era successo alla prima di campionato con l'1-0 del Kaiserslautern in casa del Bayern nel '97-98, succede di nuovo nella gara inaugurale di Euro 2004 con il 2-1 sul Portogallo. Scientifico.

Montpellier 2011-12 - Campione di Francia

Altro che calcio champagne, sotto la Torre Eiffel trionfa il calcio spazzatura. Nel senso strettamente affaristico del termine, però: perché il Montpellier che fa saltare il banco in Ligue 1 e strappa il titolo al Psg dei qatarioti guidato da Ancelotti è la creatura di Louis "Lulù" Nicollin, boss della "monnezza" francese. Il pittoresco imprenditore che gestisce il terzo operatore del Paese nel trattamento dei rifiuti ha rilevato il club nel '74, lo ha fuso con la sua squadra di netturbini conducendolo fino alla Ligue 1 e nel 2012 completa l’opera, portandolo sul tetto di Francia.
Il primo scudetto del Montpellier è un mix di passione ("gestisco il club con l’amore di un padre per la figlia mai avuta"), 'scarti' affamati di rivincita (dal bomber Giroud, 21 gol, bocciato dal Grenoble, al tecnico Girard, cacciato dall’Under 21 francese 4 anni prima) e senso di unione (la pizza di gruppo è un rito, in un anno ne ordinano più di 300).
"Io stesso avrei puntato sul Psg – racconterà Nicollin -. Avevo programmato il 17° posto in bilancio, ma noi siamo un po' come Robin Hood…".



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