mercoledì 11 maggio 2016

Ex di Facebook raccontano: “Così censuravamo le notizie”

Secondo un sito americano l’azienda avrebbe chiesto ai responsabili delle news di censurare fonti del partito repubblicano. Ma da Menlo Park arriva la smentita

Freddi, insensibili e, almeno in teoria, imparziali. Sono gli algoritmi che, come quello di Facebook, determinando quali e quanti contenuti far comparire sulle nostre timeline. Qualche volta però le apparenze ingannano: secondo le dichiarazioni di alcuni ex dipendenti di Menlo Park, le notizie comparse tra le tendenze nel periodo 2014-2015 potrebbero essere state manipolate per escludere fonti e informazioni relative al movimento repubblicano.

Gizmodo, riporta che l’azienda avrebbe chiesto di inserire in lista certi tipi di notizie, anche se di scarso interesse, censurando invece argomenti relativi a politici conservatori. «Ogni tanto un sito di stampo repubblicano pubblicava qualche storia interessante - ha spiegato uno degli ex giornalisti in forza a Facebook nel settore news -. Ma avevamo ordine di escluderle finché non fossero state coperte da qualche altra testata più imparziale». 

In altri casi invece accadeva il contrario: i dipendenti dovevano inserire tra le tendenze le notizie non ritenute importanti dall’algoritmo, come la scomparsa del volo della Malaysia Airlines o l’attacco a Charlie Hebdo, così da reggere la competizione sulle news in tempo reale con Twitter.


 Oppure spingere una particolare storia non perché gli utenti ne stessero davvero discutendo, ma piuttosto per darne l’impressione: «A un certo punto agli utenti non importava più di tanto della Siria - racconta uno degli ex curatori -. E non avere quell’argomento tra le tendenze avrebbe fatto fare una figuraccia a Facebook». 

A quanto racconta Gizmodo, pare quindi che la sezione delle tendenze fosse gestita come una vera e propria redazione, con tanto di linea politica e un taglio editoriale ben preciso. Niente a che vedere con l’idea di un algoritmo imparziale che ogni giorno, 24 ore su 24, seleziona le notizie lette ogni giorno da 170 milioni di utenti solo negli Stati Uniti. Repubblicani compresi.

La risposta ufficiale dell’azienda è arrivata oggi da Tom Stocky, vice presidente del settore ricerche di Facebook, che ha dichiarato di non aver trovato alcuna prova concreta di quanto denunciato dalle fonti anonime di Gizmodo: «Le nostre linee guida sono molto rigide e non ammettono la soppressione di informazioni o punti di vista specifici. Le notizie in tendenza vengono selezionate da un algoritmo, per poi essere validate da una squadra di giornalisti che hanno il compito di verificare che si tratti effettivamente di argomenti popolari e non fasulli». Stocky ha poi sottolineato come ogni singolo passaggio di questo processo lasci una traccia ben visibile, e che chi viola le regole rischia di essere licenziato. 

http://www.lastampa.it/2016/05/10/tecnologia/news/ex-dipendenti-di-facebook-raccontano-cos-il-social-network-manipola-le-notizie-ZTYAFB30ehdwZw3e0L12WO/pagina.html

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