giovedì 16 febbraio 2017

Scandalo animali: test per altri tre anni

«Da giugno dell’anno scorso aspettiamo la relazione dell’istituto zooprofilattico della Lombardia su questo tipo di sperimentazione animale. L’aveva chiesta il ministro Lorenzin per decidere il blocco dei test su alcol, droghe e tabacco. Non si riesce ad avere quel documento». Si sfoga così Gianluca Felicetti, presidente della Lega antivivisezione, commentando la decisione del governo di prorogare di tre anni quel tipo di test sugli animali, proroga votata in Commissione Affari istituzionali del Senato e che ha scatenato la protesta del mondo animalista.

Tutto inizia con i beagle di Green Hill, nel 2012 gli animalisti liberano gli animali dell’allevamento, i cani erano destinati alla sperimentazione sui danni dall’uso del tabacco. Da quella vicenda inizia la battaglia contro la sperimentazione animale per i test su droga, tabacco e alcol. E’ giusto sottolineare che in discussione non c’è la sperimentazione su farmaci salvavita o oncologici.

«Gli animali non fumano, non si drogano e non bevono alcol. Come per la sperimentazione sui cosmetici esistono test alternativi - insiste Felicetti - Il governo ha inserito questa proroga nel mille proroghe che prevede il voto di fiducia e quindi diventerà legge. I test avrebbero dovuto diventare fuori legge il primo gennaio. Invece in commissione Affari Istituzionali una votazione bipartisan ha votato per altri tre anni di sperimentazioni». L’emendamento sotto accusa è quello De Biasi Cattaneo che all’inizio prevedeva 5 anni. «Gli sperimentatori sostengono che sia il tempo necessario per un progetto - aggiunge Felicetti - Non saranno contenti neanche loro». Nel pacchetto sono inseriti anche i test sugli xenotrapianti: organi di maiale inseriti nelle scimmie. «Una pratica – aggiunge il presidente della Lav – alla quale non credono neanche i medici. Allora perché proseguirla?».

Il calvario degli animali sottoposti ai test prevede iniezioni di droghe nell’addome o nel cervello, choc acustici o tattili con pinze e piastre ustionanti.
In Germania «si spendono 50 milioni di euro per la sperimentazione non animale. In Italia? Cinquecentomila euro».
Secondo Felicetti è soprattutto questo il problema, non «che non esistono metodi alternativi, perché all’estero ci sono. Come c’erano 10 anni fa per i cosmetici, ora nessuno di noi rischia un danno al viso con cosmetici non testati sugli animali».

La battaglia degli animalisti si sposterà in piazza: il 25 e 26 marzo e l’1 e 2 aprile la Lav chiama associazioni e sostenitori nelle principali città per ottenere dal prossimo Governo la destinazione di almeno il 50% dei fondi previsti per la ricerca, a sostegno dello sviluppo e della convalida dei metodi di ricerca che non fanno uso di animali.


http://www.lastampa.it/2017/02/16/societa/lazampa/animali/test-sugli-animali-per-altri-tre-anni-le-associazioni-andremo-in-piazza-oDehHXMXcHQSiKyVATUV7H/pagina.html

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