sabato 4 agosto 2012

Introduzione al fruttarismo


di Antonella Fundone 

"Se realizzo qualcosa di apparentemente irrealizzabile incontro sicuramente il consenso di qualche salotto. Se vado oltre spiegando come realizzarlo tecnicamente nel dettaglio rischio di rendermi ridicolo. Se poi lo realizzo vengo trattato con ostilità." Adriano Olivetti
Per fruttarismo si intende uno stile di vita che mira a ripristinare le originarie condizioni di vita frugivora della specie umana su questo pianeta interrotte milioni di anni fà,con conseguenze drammatiche che paghiamo ancora oggi sulla nostra pelle tutti,fruttariani e non.
Per chi non avesse mai sentito parlare di scelte alimentari improntate al rispetto per le altre creature viventi dette appunto cruelty free, bisognerebbe prima di parlare di fruttarismo, comprendere la base comune da cui è opportuno partire ossia il veganesimo e in particolare il vegan-crudismo inteso come quel modus vivendi che elimina ogni cibo di origine animale e qualsiasi altra sostanza  da essi ottenuta.
Il crudismo è l'inizio del viaggio per la riscoperta del proprio corpo che porta spesso in modo naturale al fruttarismo. La necessità di non cuocere i cibi mira a prevenire sia le alterazioni biochimiche degli stessi con relativa perdita dei food enzymes e formazione di veleni e tossine, sia le problematiche che nel nostro organismo queste tossine sprigionatesi comportano.
La tossiemia è infatti la causa della maggior parte delle patologie umane.
Mangiare esclusivamente frutti-fruttaortaggi compresi-senza noci semi e germogli e neanche vegetali non solo è possibile, ma salutare e vivifica e ringiovanisce le nostre cellule permettendo all'organismo di espellere i veleni grazie ad un sistema immunitario competente senza bisogno di farmaci vaccini o integratori di nessun genere.
Nessun animale allo stato brado e libero si sogna di misurare quante vitamine o calorie sta assumendo nel suo pasto quotidiano, mangia un solo tipo di cibo e spesso solo parti precise dello stesso; avvolarando in questo modo la tesi di coloro che sostengono la necessità di una monodieta per il nostro funzionamento ottimale.
Un fruttariano inoltre non beve, l'acqua di cui si nutre è quella organica intrinseca e abbondante nei frutti stessi, l'unica che il nostro organismo riesca ad utilizzare.
Nell'esperienza concreta di chi scrive i cambiamenti fisici e psichici sono stati tangibili fin dall'inzio del percorso fruttariano con non poca meraviglia e anche qualche perplessità dovuta alla reticenza nel credere a ciò che stava avvenendo mettendo da parte tutte le false conoscenze sulla realtà circostante di cui siamo vittime.
Si guadagna in energia e prontezza di riflessi a cominciare dal risveglio fino a sera, una lucidità mentale e umore più stabile sono le prime sensazioni di una dieta a base di frutta cruda integrale.
Numerose sono le testimonianze che ho raccolto in maniera diretta o per conoscenza indiretta di persone guarite da gravi patologie croniche o disturbi comuni più lievi che le affliggevano come le malattie autoimmuni, gastrointestinali, tumori, osteoporosi, emicrania...
 Una  nota a parte va fatta per i disturbi legati al ciclo mestruale nelle donne; la scienza medica si oppone volgarmente a qualsivoglia ricerca libera da interessi economici e condizionamenti culturali che da sempre subiamo senza far prevalere un senso critico reattivo, vorrebbe farci credere che l'emorragia e il dolore mestruale mensile sia un fatto sano e naturale. Così non è.
Un corpo disintossicato e nutrito in modo salutare è libero da dolori e perdite ematiche perchè questi sono il prodotto di un ispessimento delle pareti uterine e del sangue iperdenso di scarti e residui del metabolismo onnivoro, vegano e a volte anche crudista se la dieta comprende ancora grassi in eccesso e condimenti, in particolare l'olio, semi e noci varie.
La scomparsa del mestruo in donne che hanno una dieta prevalentemente cruda, equilibrata e in  stato psichico non alterato, non dev'essere etichettata come amenorrea nè tantomeno come ortoressia, ma come ovvia conseguenza di uno stato di salute alto.
L'organismo utilizza canali fisiologici per depurarsi durante gli anni di vita apparentemente privi di disturbi finchè questi non diventano insufficienti e le malattie sottostanti evidenti. Il mestruo è uno di questi.
La fertilità è mantenuta pur senza mestruo poichè non è l'ovulazione ad essere intaccata ma anzi si acquista una regolarità spesso raggiunta solo artificialmente con la dannosissima pillola estroprogestinica.
Numerose ricerche nel campo della paleoantropologia hanno appurato che le donne primeve non mestruavano e non avevano dolori al parto o sindromi premestruali debilitanti. Le prove che ciò fosse vero sono le donne crudiste-fruttariane che oggi sperimentano sul proprio corpo questi prodigi di madre natura avendo sconfitto dismenorrea, alterazioni ormonali plurime e che vivono la gravidanza in maniera nuova e piacevole senza sofferenze rilevanti.
Questo articolo per mancanza di spazio non vuole essere esaustivo della tematica ma solo uno sprono alla ricerca autonoma e approfondita delle numerose risorse in rete, libri, documentari,film e soprattutto un invito all'osservazione diretta della natura e le sue leggi, non velata da verità preconfezionate che si nascondono in ogni dove dello scibile umano; nascosta in un tronco d'albero da frutta possiamo scovare una traccia di verità nuova che ci riporti ad uno stato preesistente        antecedente all'aberrato mondo capitalistico e violento che oggi ci circonda e ci vorrebbe schiavi asserviti e domati.
L'addomesticamento così come l'agricoltura e la scolarizzazione coatta sono tutte forme di sfruttamento di uno stesso impero colonizzatore e violento che può essere contrastato nel concreto adottando uno stile di vita frugivoro e consapevole per poter emancipare noi stessi dallo status di consumatori dipendenti da ogni sorta di corporations e istituzione medica.
Inoltre è l'estensione massima del grado empatico a tutte le specie viventi incluse le piante e la Terra, sempre più sfruttata e in via di desertificazione a causa di colture e allevamenti intensivi; dal punto di vista etico vivere di sola frutta completa di senso la filosofia antispecista troppo spesso letta in modo parziale.
La frutta con i suoi colori, il giusto grado di maturazione e la sua ciclicità stagionale non releghiamola più nell'ultimo angolo di un pasto ma diamole lo spazio che si merita essendo fatti noi filogeneticamente per cibarcene raccogliendola dagli alberi senza causarne la morte, assicurandone   invece la propagazione del seme e preservando così la biodiversità e dall'inaridimento la Terra.
Con un piccolo gesto quotidiano vedremo con più nitidezza quanto siamo parte del tutto; esseri interdipendenti che per adattamento protrattosi ben oltre le condizioni storiche che lo avevano reso necessario, sono diventati carnivori e abili a maneggiare il fuoco per la cottura delle carcasse altrimenti repellenti e fetide e da allora sempre meno consapevoli dell'importanza del legame con le altre specie senzienti tutte e meno attenti ad una visione olistica dell'umano-animale.
" Per l'uomo che si trovasse in uno stato di natura, senza apparecchi per cucinare, disponendo solo del suo corpo, senza attrezzi di nessun tipo, la Frutta è la sola cosa che prenderebbe, rifiutando erbe, cereali, radici e tuberi; naturalmente rifiuterebbe, essendone incapace di catturare, uccidere e mangiare altri animali oppure di berne il latte .. La Frutta, in sostanza, costituisce un alimento naturale, che, comparso quando comparve, l'uomo, fu chiaramente destinata dalla Natura, simbioticamente, a nutrire in modo ottimale l'uomo. " Prof. Armando D'Elia



2 commenti:

  1. Articolo davvero interessante, trattato nel giusto linguaggio e nelle giuste "modalità" ;)---grazie ancora!!!!

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  2. Volevo sapere per i denti se si può evitare la carie con una dieta simile, e se per esempio: gli occhi dalla miopia, lo scheletro da una scoliosi migliorano. Molta gente ha questi piccoli difetti.
    Grazie

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