lunedì 10 settembre 2012

Riflessioni sulla figura di Krishnamurti



di Fabio Duranti

Domandiamoci tutti, noi sinceri cercatori dell’assoluto, veritieri uomini moderni forse anche saturi di idee, filosofie e concetti  :  siamo riusciti almeno un pochino a capir, non con  la cervellotica mente, ma con il desto cuore, quello che il grande Jiddu instancabilmente cercava d’indicare nei suoi  amorevoli e fraterni discorsi?
Quanti dei suoi sinceri “seguaci “ hanno realizzato veramente, almeno un iniziale insight parziale? Non era lo stesso Aldous Huxley anche lui , annebbiato e drogato dalla figura avatarica  che suo malgrado, il grande  Krishnamurti  ha incarnato, ed incarna  ancora  adesso? In una sua opera, la profonda maestra di yoga Vimala Thakar, afferma che , ad una cena, se non ricordo male svoltasi a  Roma   a metà degli anni sessanta,  in cui oltre a lei e lo stesso Huxley, era presente anche Krishnamurti, il dotto cultore delle droghe psicotrope e pioniere nell’indagare quello che vi è oltre le porte della percezione, affermò in un delirio mistico , che  l’antiguru per eccellenza rappresentava per lui l’unico maestro, inchinandosi alla grandiosità della scarna figura fisica  dell’illuminato indiano. Al che, l’umile e tagliente Jiddu rispose più o meno così, secondo quello tramandatoci da Vimala :  “se io rappresento l’unico maestro e quindi per te sono un dio da  adorare in modo incondizionato, ebbene, prendimi, fammi a pezzi e buttami fuori dalla finestra”. Cosa che dovremmo fare tutti noi,  cultori  esteriori di grandissime anime, forse effettivamente a noi superiori, che instancabilmente però ci ricordano semplicemente di  divenire solamente dei loro sinceri e fedeli imitatori. Il Buddha  stesso affermava che la  vera natura dell’uomo è  proprio quella definita come buddica, e che ogni uomo in latenza  ha il germe luminoso della terra del nirvana rinchiuso nel cuore… anche il vangelo, opera profondamente esoterica, se letta in chiave gnostica, che  Gesù  incarnò  nel nostro mondo  , narra che tale “ maestro” dell’epoca, diceva semplicemente  “siate miei imitatori”. A  mio avviso, forse solamente Vimala Thakar è da considerasi  come una delle poche che ha messo in pratica realmente gli insegnamenti  di Krishnamurti… paradossalmente, anche se Krishnamurti ,  nei suoi insegnamenti tuonava sempre con decisione contro ogni forma di yoga e meditazione correnti, applicati questi in modo caotico e superficiale da tutti, probabilmente solo una genuina ed ortodossa maestra indù di yoga tradizionale, realmente è riuscita,  a scendere totalmente nel nucleo interiore dell’insegnamento del grande Jiddu… questo simpatico mistero dovrebbe far riflettere ogni serio cercatore sincero  che trova la sua ragion d’essere solo in un ambito spirituale ma, che forse crede  anche che,  una via di conoscenza possa essere fermata e rinchiusa dietro dogmi e filosofie definitivi,  foss’anche questi partoriti da veri uomini di conoscenza….

2 commenti:

  1. Salve, Krishnamurti ha lasciato degli insegnamenti davvero interessanti, lui comunque lo yoga lo praticava, soprattutto negli anni della vecchiaia principalmente per un problema alle vertebre cervicali (collo rigido), lo yoga è una pratica ginnica al pari dello stretching occidentale non ha altri contenuti, ne spirituali ne esoterici è semplicemente esercizio fisico, il corpo deve essere mantenuto in salute e lo yoga fatto bene permette di farlo.

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  2. certamente lo yoga è sicuramente una via preparatorias, ma non deve essere fine a se stessa... le asana rappresentavano il primo passo educativo del discepolo nella via della conoscenza. passo seguito dall'inevitabile accensione dell'"unione" dell'atman con il brahma cosmico... tutto può essere yoga se, effettivamente la pietra dei filosofi è attiva e riceve, quale rugiada celeste , il giusto fuoco pranico che non è di natura astral-naturale.... trattasi della quintessenza... fabio duranti

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